Siamo cresciuti molto e male

Lo sviluppo è ancora tutto da costruire. I grossi temi di dieci anni fa sono ancora irrisolti. Intervista a Dario Rizzuti, che annuncia:
su Bertini e soci si pronuncerà il partito ai livelli superiori.

Eletto nel consiglio provinciale (dove è anche vice presidente della commissione “pianificazione territoriale, mobilità, ambiente, lavori pubblici”) dopo due legislature da consigliere comunale a Bellaria Igea Marina, Dario Rizzuti immagina per sé un ruolo molto chiaro: “Intendo farmi carico con particolare attenzione delle esigenze di Bellaria Igea Marina in sede provinciale, che non sono poche”.
Cominciamo a elencarle.
Alcune le condividiamo con altre realtà: la viabilità e i parcheggi, lo smaltimento dei rifiuti, il rilancio del turismo, la problematica delle aree produttive artigianali. Ce ne sono poi altre che, in particolare per Bellaria Igea Marina, sono vere e proprie zavorre, problemi irrisolti da anni che pesano sulla nostra città.
Quali sono?
La crescita demografica ed edilizia avvenuta a Bellaria Igea Marina negli ultimi anni non è stata accompagnata dallo sviluppo della città: siamo cresciuti ma non ci siamo sviluppati. Siamo carenti in fatto di infrastrutture e servizi. Solo qualche esempio: le scuole scoppiano di alunni, i posti al nido sono decisamente insufficienti, mancano aree a disposizione dell'artigianato e della piccola e media impresa. Sono tre carenze gravissime. Poi abbiamo il grosso problema del ripascimento dell'arenile e dell'erosione, tema sul quale il nostro comune, fra quelli della costa, insieme a Riccione ha le difficoltà maggiori.
E' un tasto, quest'ultimo, sul quale lei preme non da oggi.
E' una battaglia storica del gruppo di Forza Italia bellariese, portata avanti proponendo emendamenti al bilancio fin dal 1996-97 e chiedendo di spostare risorse su questo capitolo. Ma l'amministrazione comunale ha dormito e continua a dormire sonni profondi su questo argomento.
Le sembra di vivere in una città che si è fermata dal punto di vista dello sviluppo?
A Bellaria Igea Marina negli ultimi anni l'amministrazione comunale non ha messo in movimento niente di importante e, a parte gli interventi che sono il frutto dell'investimento di soggetti privati, anche per il futuro non vedo novità. Non si fanno progetti di spessore e non si prova nemmeno ad accedere a finanziamenti regionali, statali, europei.
Parliamo di politica: a dicembre ci sarà il congresso di Forza Italia. Dopo la sconfitta elettorale come si rimettono insieme i cocci?
Cominciamo col dire che siamo il primo partito in questa città e che il congresso sarà all'altezza della forza di idee e proposte che rappresentiamo. Certo, è ancora calda la delusione per aver mancato una grossissima occasione elettorale....
Anche stavolta.
L'impegno e l'energia profuse sono state enormi, tutti hanno dato il massimo. Sono rimasto colpito dalla mole di lavoro messo in atto da tutta la compagine che ha sostenuto il candidato sindaco. Io credo che l'uomo Lazzarini da molti non sia stato visto come il massimo del cambiamento, la gente non ha capito e questo potrebbe spiegare anche perché parte dell'elettorato non è andato a votare al secondo turno.
Ma Scenna ha vinto.
Ha vinto perché nelle zone rosse il partito ha mandato tutti a votare, purtroppo non è accaduto lo stesso nelle zone a noi favorevoli.
Non mi dirà che non ha pesato anche la divisione all'interno di Forza Italia, in fondo è da lì che è nata la lista di Bertini.
I suoi voti sono il frutto della collocazione del simbolo sulla scheda elettorale. Poi possono aver pesato le divisioni, nel senso che si è data all'elettorato l'immagine di un partito litigioso. Va anche considerato che una lista civica parte sempre con l'handicap di non avere simboli di partito.
Come immagina la presenza di Forza Italia dall'opposizione?
Dobbiamo essere il partito che propone un progetto per la città alternativo alla sinistra. L'opposizione si fa con idee e proposte chiare e forti.
Come si superano le divisioni in Forza Italia?
Ripartendo dal giudizio che su certe vicende darà il partito: non quello bellariese ma a livelli più alti. Solo così si può superare il grado di scontro raggiunto in campagna elettorale, contrassegnata dalla ricerca della polemica sui giornali fino al discredito dei dirigenti locali di Forza Italia. E poi non dimentichiamo che qualcuno ha deciso di farsi una propria lista andando contro le direttive del partito, condivise fino al livello nazionale.