Interventi

Rivoluzioni copernicane (!)

Cronistoria ragionata degli annunci-proclami-slogan in materia di nuova
linea editoriale della “Città”.

di Emanuele Polverelli

Le recenti vicende relative alla ripresa delle pubblicazioni del giornale dell’amministrazione comunale sono davvero singolari. Troviamo persone che vogliono convincere i cittadini bellariesi di ben strane cose. Ad esempio che riducendo le pagine del proprio giornale si possa informare di più, oppure che togliendo le pagine dedicate alle minoranze si aumenti il tasso di democrazia. Affermazioni di una logica stringente!
Ma i fatti meritano di essere ricostruiti:
- 12 ottobre. Si annuncia una nuova veste per il periodico la Città. Novità saliente: sarà il giornale dell’amministrazione e quindi niente più pagine alle minoranze, metodo giudicato espressione di una logica di lottizzazione. Non i partiti, ma la Giunta comunale è l’espressione del popolo (Lenin sottoscriverebbe). Così infatti si legge sul Corriere di Rimini: “La Città - fanno sapere dalla redazione - dovrà essere il giornale di chi governa e sa informare con correttezza, tempestività, trasparenza, semplicità. Chi governa si assume, come è di dovere, sia la responsabilità di informare sia il diritto di spiegare ciò che fa, ciò che ha in animo di fare e anche di esprimere considerazioni su ciò che ha fatto”.
- 14 ottobre. Scoppia la polemica dentro la stessa maggioranza. I Diesse si spaccano e dichiarano sul Corriere di Rimini: “Ma quello di considerare i soggetti politici come il frutto di una logica di lottizzazione - incalza Guerra - fa parte di una visione pericolosa della vita politica cittadina (…) così facendo si indicano come unici titolari dell’azione amministrativa solo il sindaco e gli assessori, mentre l’espressione dei cittadini è il consiglio comunale.” Anche un’ovvietà come questa, suona quale una clamorosa sfida alle sconcertanti dichiarazioni della giunta.
- 17 ottobre. Lettera “autografa” di Gianni Scenna al Resto del Carlino in cui si ribadisce il nuovo protagonismo della giunta nella gestione della Città: “Il giornalino continuerà ad essere lo strumento d’informazione dell’amministrazione che ne è l’editore.”
- 7 novembre. Colpo di scena. Scenna su La Voce smentisce se stesso: “La Città si prefigge un nuovo compito: mettere al centro dell’informazione non più gli amministratori, ma i cittadini, i veri azionisti della testata dal momento che è pagata con soldi pubblici”. E sul Carlino: “un giornale che non sia la cassa di risonanza amministrativa, (…) ma di tutti”. Il Sindaco contro se stesso? Nossignori. Siamo invece di fronte ad una semplice svolta mediatica. La sostanza non cambia, ma solo gli slogan; infatti Zanzini (neodirettore) sostiene nel medesimo articolo su La Voce: “Più informazione e niente pagine in affitto, sia per i politici sia per i cittadini,...” Queste ultime parole svelano, al di là delle dichiarazioni del Sindaco, l’intenzione di costruire un bollettino che sia di informazione, ovvero la voce della giunta, come d’altra parte era una ventina di anni fa con “Il Comune”. I cittadini sono tagliati fuori. Ma il tutto viene spacciato per una Rivoluzione copernicana.
Noi riteniamo che di questo “animo rivoluzionario” si debba diffidare e reputiamo davvero triste questa sceneggiata.
Tuttavia chi ama Bellaria Igea Marina e vuole uscire da questo vociare pastrocchione, ideologico e autoreferenziale ha una possibilità e una certezza: leggere il Nuovo e sostenerlo!
Un motivo in più per noi per portare avanti questo duro impegno nel tentativo di dare voce alla città che vive, che lavora e che cresce.
Da ultimo permetteteci una rimembranza spontanea, un passo di Salvatorelli in cui si parla di Robespierre, visto da taluni (Mathiez) come l’antesignano del rivoluzionario per eccellenza (Lenin): “Accusare avendo l’aria di difendere, gettare il sasso e nasconder la mano, (…) falsare le intenzioni… ”
E’ proprio vero che di un certo animo rivoluzionario occorre proprio diffidare…