In barba agli occhi elettronici che scrutano buoni e cattivi a spasso nellIsola dei platani, nella notte fra il 25 e il 26 ottobre è andato in scena lennesimo furto in viale Paolo Guidi. A farne le spese, ancora una volta, la terza in pochi mesi, lelegante (e gettonatissima anche dai ladri) Boutique Live.
Ma la videosorveglianza non avrebbe dovuto far dormire sonni tranquilli ai commercianti dello stracitato salotto cittadino? Al di là dei proclami e dei discorsi di circostanza in occasione dei tagli dei nastri, il problema è un pochino più serio e complesso.
Cominciamo dalle telecamere che un limite, non piccolo, ce lhanno: di notte non consentono di vedere quanto sarebbe necessario per risalire agli autori dei furti. Delle immagini notturne memorizzate nella centrale della polizia municipale, spesso le forze dellordine non sanno che farsene. Nel caso dellultima incursione al Live, ad esempio, ci stanno provando i tecnici dellArma a risalire a qualcosa, ma pare che limpresa sia quasi impossibile. Nelle loro mani, infatti, sono arrivate immagini che lasciano intravedere delle sagome, poco più che ombre.
Il problema vero è che le telecamere piazzate a suo tempo mancano degli accorgimenti necessari per una buona visione notturna e, soprattutto, non hanno lo zoom. Oggi chi voglia controllare da vicino e con la certezza del risultato, strade e obiettivi da proteggere, utilizza telecamere con zoom potentissimi capaci di ingrandire ogni dettaglio. Le impiega la polizia di stato in occasione delle manifestazioni dei disobbedienti, le sta istallando il Comune di Milano nei parchi e nelle aree centrali della città. Questi zoom entrano in funzione alloccorrenza e passano da grandangolare a teleobiettivo in quattro secondi con messa a fuoco automatica.
La prima domanda è: visto che il sistema di videosorveglianza esiste, che è costato non poco, non converrebbe potenziarlo a dovere adeguandolo agli ultimi ritrovati tecnologici, anziché dare soldi a fondo perduto (tipo elemosina) ai commercianti per sostituire le vetrine?
Questa, fra laltro, è unidea abbastanza datata che avrebbe potuto avere un senso quando, circa dieci anni fa, lamministrazione comunale pensò di incentivare la sostituzione delle serrande con le vetrine, anche per rendere esteticamente più attraente lIsola dei platani. Oggi molti hanno già provveduto senza aspettare i tempi biblici della pubblica amministrazione e quelli che non lhanno fatto e che tengono aperti i negozi solo nei mesi estivi, difficilmente si faranno ammaliare dai mille euro offerti dal Comune.
Ma il tema sicurezza a Bellaria Igea Marina ha priorità che sono già state ampiamente individuate, anche se poi ai programmi non è seguita la fase dellattuazione.
La caserma dei carabinieri, ad esempio, che è ancora quella di sempre, in via Pascoli, mentre il nostro paese è cresciuto arrivando a quota 17 mila abitanti (si veda il box in questa pagina). Con quella caserma, piccola e angusta, anche la speranza di avere ulteriori 4 o 5 carabinieri per tutto larco dellanno, rimarrà tale. E senza un adeguato numero di carabinieri che si faccia carico del controllo del territorio come si può pensare di garantire la sicurezza dei cittadini e delle attività? Di notte in che mani è la nostra città? Infine, ve lo ricordate il megapubblicizzato contratto locale sulla sicurezza? Chi ne ha sentito più parlare?