Attività privata con mezzi pubblici

Perché una libera professionista può utilizzare la scuola pubblica per promuovere corsi a pagamento?
Forse perché è la moglie del sindaco?

La notizia è questa. Mamme e papà delle scuole materne di Bellaria Igea Marina agli inizi di ottobre si sono visti recapitare a casa, attraverso i loro figli, la proposta di partecipare ad un ciclo di cinque incontri, al costo di cento euro, promossi dalla psicologa Morena Baietta (che è anche moglie del sindaco Gianni Scenna).
La lettera (nel riquadro) è stata consegnata in busta chiusa con tanto di nome e iniziale del cognome di ogni singolo bambino scritti a mano. Un lavoro (peraltro anche un dispendio di tempo) che può essere stato svolto solo con la collaborazione della scuola, anche se forse le insegnanti non erano nemmeno a conoscenza del contenuto della missiva (ma qualcuno all’Istituto Scolastico Comprensivo l’avrà pure autorizzata la distribuzione della lettera). Molti genitori hanno sgranato gli occhi quando hanno aperto la busta, perché al suo interno non c’era una comunicazione a firma della scuola, né di qualche assessorato comunale o di altri enti pubblici che spesso fanno arrivare alle famiglie avvisi di iniziative di vario genere. C’era invece un invito della psicologa Morena Baietta rivolto ai genitori: “La complessità dell’attuale contesto sociale e la velocità dei ritmi della vita quotidiana non sempre rispettano i tempi di maturazione delle persone. Le esigenze e i bisogni che emergono in alcuni momenti particolari della vita sono tanto importanti che meritano un tempo per la riflessione”. In conclusione, ecco la proposta: cinque incontri dedicati ad altrettanti argomenti, al costo di cento euro, l’ultimo dei quali in programma il 24 novembre.
Non è in discussione, ovviamente, l’utilità del corso, né la professionalità della psicologa. Chi potrebbe non apprezzare lo sforzo di mettere i genitori in condizione di “svolgere il proprio ruolo con consapevolezza e responsabilità per costruire relazioni positive e costruttive con i figli”? La questione è un’altra: l’utilizzo della scuola pubblica e degli insegnanti da essa retribuiti per fini del tutto privati. Quali altri professionisti, oltre alla signora Baietta in Scenna, possono permettersi di promozionare le loro attività attraverso la scuola pubblica? Chi altro (stiamo parlando, appunto, di liberi professionisti e non di attività di volontariato, sportive o di altro genere senza fini di lucro) avrebbe potuto ottenere tanto dalla scuola?
Sono domande semplici, quasi elementari, alle quali gradiremmo che la scuola e l’Amministrazione comunale rispondessero con la stessa semplicità e precisione.