Bellaria Monte: ecco a voi la pista ciclabile fantasma

di Franca Bisulli

A Bellaria Monte se ne parlava da tempo. Quando le prime voci sulla realizzazione di una pista ciclabile lungo tutta la via Giovanni XXIII hanno iniziato a circolare, l'entusiasmo è divampato.
Si immaginavano grandi progetti all'avanguardia. Avevamo già assistito alla messa in opera di un'area pedonale e ciclabile, quella che, costeggiando la via Ravenna, collega la rotonda della “fontana” con la rotonda della Cagnona.
A parte le sterpaglie incolte che si trovano percorrendo questo tratto, l'idea di avere qualcosa di simile anche nel nostro quartiere non ci dispiaceva. E invece no. Per questa zona della città si è pensato a qualcosa di veramente originale, cioè a una pista ciclabile invisibile.
Immaginiamo di dover andare dal centro cittadino fino al cimitero di Bellaria in bicicletta. Fino alla zona dello stadio non ci sono problemi, ma arrivati a questo punto di traffico importante occorre attraversare la strada e proseguire verso il cimitero seguendo una carreggiata non più protetta da un cordolo in cemento, ma delimitata da una banale striscia segnaletica.
Noi residenti abbiamo sopportato per tre mesi polvere, rumori molesti (anche nelle ore in cui il riposo e la quiete dovrebbero essere tutelati) disagi di varia natura (strada rotta, impossibilità ad accedere alla propria abitazione con l'auto, ecc.) solo per avere una segnaletica orizzontale?
Immaginiamo di dover andare dal centro cittadino fino al cimitero di Bellaria in bicicletta. Fino alla zona dello stadio non ci sono problemi, ma arrivati a questo punto di traffico importante occorre attraversare la strada e proseguire verso il cimitero seguendo una carreggiata non più protetta da un cordolo in cemento, ma delimitata da una banale striscia segnaletica.
Noi residenti abbiamo sopportato per tre mesi polvere, rumori molesti (anche nelle ore in cui il riposo e la quiete dovrebbero essere tutelati) disagi di varia natura (strada rotta, impossibilità ad accedere alla propria abitazione con l'auto, ecc.) solo per avere una segnaletica orizzontale?
E' vero, non si deve dimenticare che è stata realizzata una sorta di aiuola che separa le abitazioni dalla ciclabile. Ma a cosa serve? Il terreno è incolto, si vedono solo erbacce e fango, inoltre ha causato il restringimento della carreggiata e ha contribuito a livello estetico a imbruttire la zona. Per anni e anni Bellaria Monte è stata considerata come una zona dimenticata da Dio. Nessun lavoro di bonifica, nessuno che venisse a lavare i cassonetti dei rifiuti, nessuno che tagliasse l'erba dei fossi.
Ma quest'anno, con le elezioni amministrative e la paura di dover abbandonare gli scranni comunali, si è deciso di dare un contentino a quella fetta di cittadini bellariesi che rappresenta il bacino di voti più cospicuo per la sinistra. Non è un caso che i lavori siano iniziati proprio in concomitanza con il periodo più “caldo” della campagna elettorale e siano andati via via scemando con la fine di tale periodo. Tanto è vero che noi residenti abbiamo una domanda da rivolgere alla nostra amministrazione comunale: ma la pista ciclabile è finita così? Anche per quanto riguarda l'asfaltatura del manto stradale, solo un breve tratto della via è stato rifatto, per il resto buche e toppe sono la regola. Non credo che questo sia il modo ideale per mettere in sicurezza un tratto stradale trafficato, e non credo che sia questo il modo per offrire un buon servizio al cittadino. Questa via è percorsa giornalmente da persone che si recano al cimitero in bicicletta e sono prevalentemente anziane. Si è già verificato in pochi mesi di agibilità della pista ciclabile un primo incidente ai danni di una signora anziana.
Questa è la dimostrazione della negligenza dell'amministrazione, che sottovaluta i problemi relativi a certe zone territoriali. Più volte è stata segnalata la pericolosità della via Giovanni XXIII, a causa del traffico e dell'alta velocità delle auto e la necessità di collocare dei cordoli rallenta traffico. Ma le richieste dei residenti non sono mai state accolte.
Anche questa volta rimaniamo molto delusi dalla gestione che l'amministrazione comunale fa delle risorse che ha a disposizione. (F. B.)