C'era una volta il Forum Giovani

Dov'è finito il Forum giovani? Quale direzione stanno seguendo le politiche giovanili del Comune? “Il Comune latita”. Parola di Massimo Bellavista (nella foto), responsabile del Forum e a tutt'oggi ancora in attesa di risposte dal Palazzo. Costituitosi nel 1998 come ambito di incontro, confronto e programmazione tra le diverse agenzie educative e realtà aggregative presenti sul territorio, il compito del Forum giovani è stato negli anni quello di favorire la realizzazione di politiche mirate a soddisfare interessi e aspirazioni della popolazione 'giovane' di Bellaria Igea Marina. Nobili fini, che rischiano oggi di rimanere relegati su un anonimo pezzo di carta. “Ho formalizzato alle autorità, in una relazione presentata nella primavera scorsa - spiega Bellavista - tutto il lavoro svolto nell'ultimo periodo dal Forum, evidenziando anche la mia personale difficoltà a continuare nel ruolo di presidente. Era il periodo antecedente le elezioni amministrative e ancora devo ricevere risposte. La volontà di andare aventi c'è, ma bisogna chiarirsi sugli obiettivi e sulla voglia da parte dell'amministrazione a sostenere ancora il progetto del Forum. A questo proposito, né assessore né sindaco si sono fatti sentire. A me i giochi di potere non sono mai piaciuti, anche perché molto controproducenti”. Sempre in tema di politiche giovanili, chi ricorda il progetto di prevenzione di “educativa di strada”, avviato nel 1996 dal Comune in collaborazione con l'associazione Alter OpS di Rimini? Si sono fatte ricerche sociologiche sulla dispersione scolastica e sui gruppi giovanili, con operatori che incontravano i giovani nei bar, nelle sale giochi e per strada, stabilendo un contatto e proponendo percorsi che potessero aiutare i ragazzi a socializzare e consolidare rapporti attraverso esperienze comuni. Quattro anni dopo l'avvio del progetto, un'operatrice di strada dichiarava in un'intervista pubblicata su La Città che i giovani coinvolti erano “fragili, pieni di soldi e alla ricerca di adulti che li aiutino a vivere, con una grande povertà di contenuti e di valori”. Chiaro? La mia esperienza personale è meno drastica, ma poco si discosta: per molti di questi ragazzi è considerato normale spendere 150 euro per un paio di jeans, si esce, si beve e si fuma per ammazzare la noia, si va in crisi a scuola, a volte vivendo in una dimensione mediatica in cui i rapporti umani sono distorti rispetto alla realtà. Lungi dal demonizzare tutto questo, si prende solo atto che oggi, dopo altri quattro anni, il progetto di educativa di strada non esiste più. “Dallo scorso anno ci limitiamo a sostenere e coadiuvare l'associazione 2000 Giovani nella gestione del Centro - dice la dottoressa Barrionuevo dell'Alter Ops - perché il Comune non ha più fondi sufficienti per portare avanti il progetto di educativa”. Magari non serve più, si potrebbe ottimisticamente pensare: a Bellaria Igea Marina ci sono solo i cosiddetti “bravi ragazzi”. O, forse, fra un corso di psicologia a pagamento e l'altro, le difficoltà educative che oggi più che mai le famiglie incontrano, si sono magicamente risolte.