Gli “incompatibili”

Massimo Reali e Antonio Bernardi ricoprono la carica di assessore e sono anche membri dei “cda” di due enti partecipati dal Comune: Hera e Tram Agenzia. Per un “conflitto” analogo nel 2000 Piero Gori dovette dimettersi.

Ve lo ricordate il caso dell'assessore Piero Gori che dovette fare armi e bagagli e abbandonare la giunta? Era il 9 settembre del 2000 e al suo posto arrivò un altro Piero, Ottaviani, che come il suo omonimo non ebbe vita lunga (fu “dimesso” dal sindaco in diretta, in una seduta del consiglio comunale, il 24 aprile 2001, ma questa è un'altra storia). Il motivo della partenza anticipata di Piero Gori (in quota ai comunisti italiani così come il suo successore) fu l'incompatibilità fra la carica di assessore al bilancio che il noto commercialista ricopriva nella giunta Scenna e quella di consulente della società Croara, all'epoca incaricata di realizzare la darsena. Quest'ultima deteneva la maggioranza delle azioni di Portur e Italo Lazzarini, poco dopo essere passato in minoranza per aver perso le elezioni a capo della “Lista Noi”, sollevò il problema ed ebbe la meglio. “Sono certo”, scrisse Scenna nella lettera che indirizzò a Gori, “finora non c'è stata incompatibilità, ma ci potrà essere in futuro”. E Gori: “Sono d'accordo con te, per questo mi dimetto”.
E allora, direte voi? E' storia passata. Certo, ma che presenta attinenze con due casi dei giorni nostri.
Massimo Reali e Antonio Bernardi, rispettivamente assessori al “Decentramento - Lavori Pubblici” e alla “Programmazione economico-territoriale - scuola e cultura” del Comune di Bellaria Igea Marina, fanno anche parte dei consigli di amministrazione di due enti partecipati dal Comune. Reali è membro del cda di Hera Rimini, la società che ha fra i suoi soci azionisti 139 comuni in ambito regionale, fra cui anche quello di Bellaria Igea Marina, e che si occupa dei servizi legati al ciclo dell'acqua, all'utilizzo delle risorse energetiche, alla gestione dei servizi ambientali e alla manutenzione del verde pubblico.
Bernardi fa parte del cda di Tram Agenzia, consorzio di enti locali che raggruppa, fra gli altri, tutti i comuni della provincia di Rimini, compreso il nostro.
Ora, il Comune di Bellaria Igea Marina si è dato uno statuto (approvato dal consiglio comunale nel novembre del 2001) che all'art. 12, comma 5, così recita: “Agli assessori è vietato ricoprire incarichi e assumere consulenze presso Enti o Istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo e alla vigilanza del Comune”. Enti, quindi, quali sono quelli di Hera e Tram.
E' vero che nel frattempo il nostro Comune ha superato la soglia dei 15 mila abitanti e che una commissione è già al lavoro per modificare quello statuto, che però è ancora in vigore. Così come è altrettanto vero che la legge, per i comuni al di sopra dei 15 mila abitanti, fa riferimento in modo particolare alla incompatibilità di sindaci, presidenti di provincia, consiglieri comunali, provinciali o circoscrizionali. Ma è emblematico il caso del Comune di Bologna, il quale ha stabilito nel suo statuto che non possono essere nominati alle cariche di “amministratori delle società, delle aziende speciali, delle istituzioni e degli altri enti cui il Comune partecipa”, nemmeno “i componenti della Giunta municipale e provinciale, fatti salvi i casi in cui lo statuto dell'ente o dell'istituzione espressamente lo preveda”. Se nominati, gli assessori del Comune di Bologna “devono esercitare opzione entro cinque giorni dalla comunicazione dell'avvenuta designazione”.
Reali e Bernardi sarebbero ampiamente fuori tempo massimo, essendo diventati assessori lo scorso luglio, circa cinque mesi fa.
La questione che solleviamo è sicuramente controversa e darebbe filo da torcere a vari azzeccagarbugli, pertanto non abbiamo la pretesa di dire l'ultima parola. Ma ci sembra che in questo caso il tema dell'incompatibilità dei due assessori presenti argomentazioni abbastanza convincenti. Noi lo seguiremo con attenzione, convinti che sia uno di quei temi di primaria importanza per chi riveste cariche pubbliche.