Reali & Bernardi: dimessi!

di Claudio Monti


Dopo l’uscita del nostro articolo che sollevava la questione dell’incompatibilità fra la loro carica di assessori e di membri di cda di enti partecipati dal
Comune, annunciano di essersi dimessi.

Ecco la loro lettera e la nostra replica.

Crediamo che il primo dovere di chi informa sia quello di essere informato.
Abbiamo letto con grande attenzione l’articolo che ci riguarda, uscito sull’ultimo numero, il terzo, de “Il Nuovo”, rispetto alle ipotetiche incompatibilità fra la nostra carica di assessori comunali e i ruoli da noi ricoperti nei consigli di amministrazione di Hera SpA e di Tram Agenzia.
Premesso che tale incompatibilità da un punto di vista giuridico risulta assai controversa e tutta da dimostrare vogliamo chiarire ogni dubbio a te e ai tuoi numerosi (?) lettori: in data 8 novembre 2004 sono state presentate le dimissioni irrevocabili da parte degli scriventi ai rispettivi consigli di amministrazione e la notizia è stata pubblicata anche dai nostri quotidiani locali.
Ci auguriamo che continuerai a seguire le vicende che riguardano Bellaria Igea Marina con la stessa attenzione con cui hai seguito la nostra. Con simpatia.
Antonio Bernardi, Massimo Reali


Avremo di che divertirci, cari assessori che tenete il conto delle mie vendite (burloni) e non dei vostri doppi incarichi e stipendi (ri-burloni).
La prima notizia me la date voi, e non è una notizia da poco, ma avete aspettato l’uscita del “Nuovo” per tirarla fuori: nella lettera che mi inviate scrivete che vi siete dimessi l’8 novembre. E in modo sfuggevole, nascosto in un pezzo di politica (giusto per metterci un “fermino”, come dicono quelli che giocano a briscola), qualcuno (non so se voi o altri) ha fatto arrivare al “Carlino” la notizia che vi siete tolti da Hera e Tram Agenzia. Il Carlino (e solo lui, quali altri “nostri quotidiani locali”?) lo ha scritto il 25 novembre, “Il Nuovo” era già in circolazione dal giorno prima. Qualche sospetto c’è.
Cominciamo a vedere le tante anomalie del caso.
1) Ho chiesto copia della vostra lettera di dimissioni a Hera e a Tram Agenzia, perché a pensar male - come insegna Giulio Andreotti - si fa peccato ma ci si prende quasi sempre. Il presidente di Tram Agenzia, cortese e democratico, me l’ha subito concessa, mentre quello di Hera ancora no, ma io sono fiducioso.
Comunque, dalla lettera inviata da Antonio Bernardi al presidente di Tram Agenzia, si coglie un primo problema: ha la data del 10 novembre (e non dell’8: ma insomma, quando vi siete dimessi?), ed è stata scritta nientemeno che dal settore “affari generali e legali” del Comune e firmata dall’assessore medesimo. Perdindirindina: perché tanto spiegamento di forze se “l’incompatibilità da un punto di vista giuridico è tutto da dimostrare”?
2) Perché avete aspettato l’8 novembre per dimettervi, quando la vostra nomina nella giunta Scenna risale allo scorso luglio?
3) Perché il sindaco, che ha ricevuto la vostra lettera di dimissioni per conoscenza, non ha informato il consiglio comunale?
4) Qualche problemino credo l’abbiate ravvisato anche voi (o qualcuno per voi) se avete deciso di presentare frettolose dimissioni, seppure tardive. Altrimenti perché avreste rinunciato al gettone che percepite per sedere nel cda di Hera (8 mila euro l’anno) e in quello di Tram Agenzia (non so a quanto ammonti)?
5) Dubbi sull’incompatibilità ce ne sono, l’ho scritto anch’io nell’articolo che ha sollevato il caso. Però andatevi a prendere l’art. 78, comma 5, della legge 267 del 18 agosto 2000 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali) e leggetevelo attentamente: “Al sindaco ed al presidente della provincia, nonché agli assessori ed ai consiglieri comunali e provinciali è vietato ricoprire incarichi e assumere consulenze presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dei relativi comuni e province”. Torneremo a parlarne. Con simpatia, ovviamente.