Da otto anni lavora al SerT, forte di unesperienza divisa fra il servizio in ambulatorio e quello allinterno del carcere di Rimini. Francesca Forlazzini, 32 anni, vive a Bellaria Igea Marina e in anni di lavoro sul campo, ha una visione piuttosto chiara della situazione legata alluso e abuso di stupefacenti sul nostro territorio. E una situazione sommersa - esordisce Francesca - dove luso di sostanze è lontano dallo stereotipo classico del drogato, appannaggio di figli di papà o comunque di ragazzi che vivono in un benessere acquisito che consente loro molta libertà. Non si considerano tossici, anzi, la caratteristica più comune è che riescono a gestire bene le sostanze che usano: insomma, non danno nellocchio. Ma ci sono, e il fenomeno è più preoccupante di quanto possa sembrare, proprio perché non cè reale coscienza di cosa luso di certe sostanze e di certi cocktail possa portare. Chi è in cura presso il SerT - precisa Francesca - spesso ha scoperto il servizio per sentito dire e ci arriva per lo più quando è ormai alla frutta, in balia di una dipendenza evidente. Oltre a coloro che si rivolgono direttamente al SerT, la mia visione personale del problema è ampliata dal contatto col carcere: in base alla legge sulla tossicodipendenza (n.309/90), abbiamo il compito di mettere a punto programmi alternativi alla detenzione, applicabili a chi viene condannato per un periodo inferiore ai quattro anni. Spesso sono ragazzi cui vengono subito concessi gli arresti domiciliari, ma si riesce frequentemente a stabilire un aggancio importante, sia per il recupero sia per monitorare lentità del problema, legato anche alla microcriminalità, diffusissima a Bellaria Igea Marina, complice la forte immigrazione. E non parlo solo di stranieri. Si pensi a chi viene a farsi la vacanza pagandosela con lo spaccio in discoteca. E non sono pochi. Insomma, Bellaria Igea Marina come un piccolo eldorado dove con un po di fortuna ci si fanno le vacanze gratis. Altro aspetto importante sono i programmi obbligatori imposti dalla Prefettura a chi viene pizzicato per detenzione o uso. La Prefettura impone un colloquio di consulenza col SerT relativo alla sostanza di abuso (art. 121) o, nei casi più gravi, un colloquio cui segue un programma trimestrale di consulenza e controllo medico (art. 75). Da Bellaria e Igea ce ne arrivano a decine. Un lavoro spesso ostacolato dagli avvocati, che nel caso di semplice colloquio consigliano ai loro clienti di non presentarsi al SerT. Facendo un danno ai ragazzi stessi e al sistema della prevenzione in generale. E, in quanto a prevenzione, Francesca rileva una carenza cronica sul territorio comunale. Sarebbe importantissimo cominciare con programmi di prevenzione fin dalle scuole medie. E lì che molti ragazzi si avvicinano alla sigaretta, per poi passare anche al consumo di alcolici. Spesso, a quel punto, provare qualcosa in più diventa normale. E non è il male della canna: è che questa è associata a sigaretta e alcool, a volte alla cocaina o al crack. E una miscela esplosiva di cui non si rendono assolutamente conto, perché appunto manca informazione, presso i ragazzi così come presso le famiglie. Francesca parla di disinformazione, ma anche di poca apertura allascolto di quelli che sono i problemi dei figli. Gli adolescenti in particolare, ci mandano mille segnali, sta a noi coglierli. Mi è capitato che molti genitori riminesi siano venuti al SerT anche solo per informarsi su sostanze e comportamenti a rischio, nessuno da Bellaria e Igea. E sintomatico di un modo di pensare tutto provinciale, di chi liquida i comportamenti con un ma cosa vuoi che sia o fa semplicemente finta di niente. Insomma, troppi occhi che guardano, ma poi fanno finta di non avere visto.
Per chi cerca aiuto
SerT Rimini, tel. 0541/325112 - fax 0541/325113; Francesca: tel. 0541/325107;
LOsservatorio provinciale sulle dipendenze di Rimini è raggiungibile al numero 0541/325104-05.