A.A.A. asfalto cercasi


Ironia della sorte, questa via si chiama “Cassandra”. Come la più bella delle figlie del re di Troia. Ma è la peggiore strada comunale di Bellaria Igea Marina. Roba da terzo mondo.

Siamo in uno degli ultimi avamposti del territorio comunale, zona Donegallia. Procedendo sulla via S. Vito, passato il “Castello” di Bordonchio e imboccato il rettilineo, fra i campi coltivati, sul lato destro della strada compare quello che sembra un viottolo di campagna. E’ una strada bianca, sconnessa, senza illuminazione, con profondi e pericolosi fossati ai due lati. Come ce n’erano molte, diversi anni fa, soprattutto in queste zone. Però oggi è diventato una rarità trovare strade di questo genere, anche perché qui ci abitano numerose famiglie che quella strada la devono percorrere più volte al giorno per arrivare alle rispettive abitazioni, con qualunque condizione meteorologica: fra la polvere in estate, nel fango in inverno.
Si chiama, ironia della sorte, via Cassandra, come la più bella delle figlie di Priamo, re di Troia, di cui parla Omero nell’Iliade. E il Comune di Bellaria Igea Marina non avrebbe potuto scegliere nome più infelice per questa che è la più brutta delle vie cittadine. Dimenticata dagli dei ed anche dagli amministratori comunali. Tanto che i residenti non ne possono più di essere considerati figli di nessuno ed hanno cominciato a farsi sentire. Una famiglia, in modo particolare, che abita in fondo alla via, e che è decisa a far valere i propri diritti.
Si è trasferita qui, in via Cassandra, da poco più di un anno. “All’inizio in Comune mi dissero che questa strada era privata. Ho dovuto richiedere tutta la documentazione e rivolgermi ad un avvocato per venirne a capo”, spiega Giuseppe Artale. “E così ho scoperto che la strada è stata classificata come comunale con una delibera apposita con la quale il Comune si è impegnato ad allargare e urbanizzare via Cassandra, creando i sottoservizi, in particolare la rete fognaria e idrica”. E’ vero che in quell’occasione il Comune si riservò di scegliere tempi e modi per l’attuazione della municipalizzazione della strada e relativi sottoservizi, ma oggi, sei anni dopo, non sono ancora maturi i tempi?
Tutti i residenti di via Cassandra già dall’aprile del ‘98 si sono dichiarati disponibili (ed hanno prodotto tanto di contratto) a cedere gratuitamente al Comune una fascia di terreno della larghezza di circa un metro per ampliare la strada e portarla a sei metri lineari. Ma non è ancora successo niente. Non è che servano i miliardi per realizzare quanto richiesto dai residenti: “Nella passata legislatura - dice il signor Artale - l’assessore Sancisi mi aveva detto che erano stati stanziati 35 mila euro e che i lavori sarebbero partiti subito: eravamo a poche settimane dalle elezioni”. Che però sono passate ma la strada è ancora nelle condizioni di sempre.
Solo di recente, e a seguito delle frequenti proteste del signor Artale, sulla strada è stato messo del ghiaino (“ma con la pioggia e le auto che transitano quanto ci rimarrà”?) e all’inizio della via il Comune ha collocato il cartello di strada senza uscita. Per anni è mancato anche quello.
C’è anche un altro aspetto del problema. Di fatto sulla mappa e nei documenti comunali, via Cassandra (circa 600 metri di lunghezza) dovrebbe essere aperta e collegare la via S. Vito con via Donegallia. Ma non è così: la strada bianca termina praticamente davanti all’abitazione di Giuseppe Artale. “Eppure”, dice lui, “questa zona verrà valorizzata dalla nuova pista ciclabile sull’Uso, ho sentito dire che verrà costruito un ponte in legno di collegamento”. Mettere in comunicazione le vie S. Vito e Donegallia sarebbe comunque utile perché qui transitano molte auto di persone che abitano nei dintorni.
Via Donegallia è asfaltata, così come tutte le strade di questa zona: “Via Pironi, parallela a via Cassandra, è lunga solo cento metri ed ha pure l’illuminazione”, aggiunge Giuseppe Artale. “Le tasse le paghiamo come gli altri, e allora perché ci considerano cittadini di serie B? Che fine hanno fatto i 35 mila euro che erano stati stanziati?” Chi vivrà vedrà.