Onide Donati ci scrive

Signor Direttore,
vedo che nella rubrica lettere ha adottato lo stile del Foglio. Certo, Ella non ha la mole fisica dell’Elefantino, alias Giulianone Ferrara, ma col Suo cognome imponente – Monti – può ben permettersi di prendere spunto dal giornale della destra colta che io di sinistra ogni giorno divoro. (No, non si faccia illusioni, non sono prossimo – io – a cambiare sponda ma il Sofri quotidiano del Foglio è una guduria). Comunque, bando alle ciance, soprattutto se le ciance le capiamo io, Lei e i pochi altri che a Bellaria leggeranno il Foglio). Le scrivo, visti i nostri brevi trascorsi che ci hanno portato in altri momenti a mettere a disposizione il nostro umile sapere del sindaco diessino ancora in carica (evviva, aggiungo io; accidenti chioserà Lei), per augurarLe il miglior successo per il Suo “Il Nuovo”. Lei sa ben fare i giornali e il Suo editore non poteva scegliere giornalista professionista (e dico giornalista professionista mica a caso!) più adeguato.
Però mi tolga una curiosità: quell’Alfonso Vasini che compare nel Consiglio di amministrazione della società che edita “Il Nuovo” sarà mica lo stesso che, all’indomani della vittoria/bis di Gianni Scenna, bollò come “pecoroni” i bellariesi e gli igeani sol perché scelsero di affidare ancora al centrosinistra l’amministrazione del Comune? Le confesso che quel giudizio non m’è proprio andato giù.
Non è che io voglia “mettere il silenziatore alle idee non allineate” – cito da un suo scritto – ma mi viene istintiva la difesa da chi ha scelto di fare queste “battaglie all’arma bianca”. D’accordo, e la cito ancora, “c’è bisogno di tornare ad appassionarsi dei destini di questa città, anche a costo di confrontarsi vivacemente e sulla pubblica piazza” ma il pecoreccio, vivaddio, togliamolo dal dibattito.
Per amicizia e per stima Le ho fatto un assist. Non lo sprechi. Un saluto beee...lante.

Onide Donati


Lei ci blandisce e Dio solo sa quanto sia piacevole lasciarsi blandire. Ma ci mette anche la zizzania in casa ponendoci la quaestio Vasini.
Lei che come noi ama e divora Il Foglio, non faticherà a comprendere che un’uscita non politicamente corretta, dettata dal cuore più che da ragion politica, è un peccatuccio che non ha nemmeno bisogno di un confessore per essere lavato.
Il suo non è stato un grande delitto e quindi non dovrà essere sanato con un grande castigo. Vasini è persona appassionata ai destini del paese che ama e questo basta e avanza per essere nel gruppo di coraggiosi che si sono coinvolti nel progetto del “Nuovo”. E il fatto che questo giornale “attiri” una lettera raffinata, intelligente e generosa com’è la sua, mi fa pensare che abbiamo cominciato una bella avventura. Continui a stuzzicarci, nel nostro giardino tolleriamo volentieri anche la gramigna. Anzi, l’amiamo allo stesso modo dei fiori di campo. I nostri omaggi a M. Verdurin.
Claudio Monti