L'Orso non ha più la tana

Sono 71 i bambini in lista d'attesa per accedere al “nido”. L'assessore
assicura che il “Belli” verrà riaperto, e affidato a una gestione privata, nei
primi mesi del 2005. Ma intanto quali soluzioni trovano le famiglie escluse?


Di Elisabetta Santandrea

In tutta la provincia di Rimini deteniamo la percentuale più alta di bambini accolti al nido. Un dato incontestabile, che non rende comunque più accettabile la lista d'attesa de “Il Gelso”. Attualmente all'asilo sono iscritti 41 bambini (7 grandi, 22 medi e 12 piccoli), ma ne rimangono esclusi ben 71. A chi si rivolgono? Alcuni hanno la fortuna di avere reti parentali alle spalle, altri si rivolgono soprattutto al nido privato di Cesenatico o ai servizi gestiti, sempre privatamente, a Santarcangelo e San Giuliano. E' naturale che nel privato i costi aumentino, che non tutti se lo possano permettere e che, soprattutto nel caso di immigrati, la mancanza di reti parentali e - spesso - di risorse economiche, renda il problema più grave. Senza contare che, in barba alla lista d'attesa, il Comune ha deciso l'intrapresa di lavori di adeguamento del Centro “V.Belli”, dove aveva sede la “Tana dell'orso”. Lavori di adeguamento che hanno interessato negli ultimi anni tutte le strutture scolastiche di Bellaria Igea Marina, ma perché intraprenderli in situazione di emergenza? “E' quello che ci siamo chiesti - puntualizza Rocco Berardi - non è forse contraddittorio?” Tanto più che prima della costruzione del nuovo nido, ed era il 2001, esisteva il rischio concreto che “Il Gelso”, con i suoi 69 posti previsti, non sarebbe stato in grado già all'apertura di soddisfare appieno le richieste. L'opportunità aperta dall'amministrazione comunale fu così quella di mantenere in attività anche il 'Belli', che con una capacità di accoglienza di 30 bambini soddisfaceva già a circa il 50% delle nuove domande pervenute all'ufficio scuola.
Ma intanto per il 2004-5 la struttura è chiusa per lavori in corso. O meglio: solo l'asilo è chiuso, visto che la scuola di musica comunale “Glenn Gould” - che da quest'anno ha sede al primo piano del “Belli” - funziona regolarmente. “I lavori sono in via di esecuzione - assicura l'assessore Antonio Bernardi - ed entro i primi mesi del nuovo anno dovrebbero essere conclusi”. E la sezione dell'asilo verrà quindi riaperta? “L'ufficio legale sta mettendo a punto un bando di gara per affidare la gestione del servizio a cooperative o comunque a soggetti privati”. Quindi un soggetto privato scelto dal Comune mediante procedura ad evidenza pubblica, una via lungo la quale molti Comuni già da anni si sono incamminati, al fine di ridurre i problemi di gestione e nel contempo contribuire alla differenziazione dell'offerta sul territorio di competenza. L'amministrazione quindi conterà sul buon esito di questa nuova gestione privata? “Nell'arco di qualche anno c'è l'intenzione di realizzare ex novo una struttura dedicata, sempre in zona parco del Gelso - dice l'assessore - mentre si conta di estendere anche la capacità di accoglienza del nido arrivando ad 80 bambini, un traguardo che ci sarà consentito dall'adeguamento della normativa a livello regionale, cosa che avverrà entro i primi mesi del 2005”. La tendenza della Regione è infatti quella di permettere il superamento delle limitazioni, in particolare strutturali, che stanno mettendo in difficoltà l'estensione dell'attività di molti asili nido. Ma ampliare la possibilità degli accessi è una soluzione? “Sicuramente sì se si ragionasse sull'ottimizzazione differenziando il servizio sulla base della domanda”, chiosa Rocco Berardi, “rispondendo anche all'esigenza di chi ha bambini con meno di un anno d'età”. E aggiunge: “A Bellaria si parla ancora di asilo nido, quando in effetti si tratta di un'accezione 'sorpassata', nel senso che è stata già anche legislativamente integrata da modelli di servizi sperimentali ed integrativi. E' l'idea di servizio integrato quella che il Comune dovrebbe portare avanti. Mi piange il cuore nel vedere la sala adiacente al nido utilizzata solo per riunioni serali, quando invece potrebbe essere adibita a spazio bambini, aiutando con questo servizio integrato chi è in lista d'attesa”.